Monti: 'Critiche ingiuste' Timori Bce su crisi debito

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    Monti: 'Critiche ingiuste' Timori Bce su crisi debito



    di Cristina Ferrulli e Yasmin Inangiray

    Un vertice d'urgenza dopo due giornate di altalena dei mercati e di considerazioni da parte di membri Ue non confortanti per la situazione italiana. In questo contesto il premier Mario Monti ha convocato a Palazzo Chigi i tre leader di maggioranza e li ha richiamati con toni, a quanto si apprende, anche ruvidi ad una "necessaria coesione" e "unità di intenti" per superare un momento particolarmente critico per il paese. Ma la parte più dura per Alfano, Bersani e Casini, è stato l'annuncio di provvedimenti 'lacrime e sangue', di fatto un anticipo di manovra. I tre leader hanno risposto dando il via libera al Professore. Nel vertice - durato poco più di un'ora e mezza e al termine del quale Monti ha informato il capo dello Stato Giorgio Napolitano e i presidenti di Camera e Senato - il premier ha illustrato il decreto sulla spending review che dovrebbe arrivare alle Camere entro la fine di giugno e l'impegno per la crescita che il premier sosterrà al consiglio europeo del 28 giugno. Una posizione che però, avrebbe evidenziato il Professore, va sostenuto anche in Italia da una maggioranza coesa. Per questo domani, dopo la sua informativa a Montecitorio, la maggioranza dovrebbe presentare una mozione per dare forza al presidente del Consiglio in vista del summit europeo. Durante l'incontro, Monti ha espresso tutta la sua preoccupazione per "la situazione di emergenza", causata dall'evoluzione dei mercati finanziari e resa ancora più dura dai danni causati dal terremoto in Emilia Romagna. 'Abc' hanno confermato "il pieno sostegno" al governo e l'impegno ad una rapida approvazione delle riforme all'esame delle Camere e i provvedimenti legati alla spending review. Decreto che sarà definito nei prossimi giorni ma dalla riunione interministeriale di oggi è già emerso che ci sarà una sforbiciata per l'acquisto di beni e servizi per 5 miliardi nel 2012 e tra gli 8 e i 9 nel 2013, accompagnati da un 'anticipo' di finanziaria con tagli alle voci di bilancio che non sono di competenza del supercommissario Enrico Bondi. Misure per far fronte all'emergenza terremoto, evitare l'aumento dell'Iva ma anche rassicurare ulteriormente i mercati sui conti italiani.



    MONTI, ITALIA NON HA BISOGNO AIUTO DA FONDO SALVA-STATI - "L'Italia anche in futuro non avrà bisogno di aiuti dal fondo europeo salva-stati". Così il Presidente del Consiglio Mario Monti in un'intervista alla Radio Tedesca Pubblica A.R.D. "Capisco - ha aggiunto Monti - che l'Italia possa essere stata associata nel passato all'idea di un paese indisciplinato", però "in questo momento" il nostro paese "é più disciplinato di tanti altri paesi europei". Il premier infatti sottolinea come il suo governo abbia assunto le misure giuste per far diventare l'Italia un paese solido. "Il nostro paese paga con il suo contributo finanziario pro quota per sostenere Grecia, Portogallo, Irlanda ed adesso la Spagna. E poi paga anche con tassi di interesse elevatissimi a causa delle tensioni nei mercati", sottolinea Monti. Mentre "la Germania paga pro quota per l'assistenza finanziaria, ma ha tassi di interesse bassissimi sul suo debito pubblico". "Sarebbe importante per tutti - rimarca il premier - di non farsi guidare dai cliché o dai pregiudizi. E inoltre bisogna anche valutare i "benefici che la Germania trae dall' Unione Europea". Quanto agli eurobond, per Monti potrebbero essere "parte di una soluzione più complessiva", che tenga conto, come chiede la Germania, della disciplina fiscale e della politica monetaria non inflazionistica.

    MONTI ALZA LA VOCE,"INAPPROPRIATE"ILLAZIONI SU ITALIA

    di Milena Di Mauro

    Dallo stupore alla indignazione. Mario Monti alza la voce e bacchetta le Cassandre che continuano a parlare di rischio Italia. Dalla stampa internazionale (che per il secondo giorno consecutivo indica il Belpaese come il prossimo in lista per la richiesta di aiuti), al ministro delle Finanze austriaco Maria Fekter (che dà per scontato il nostro imminente bisogno di sostegno), ad una ad una il premier rintuzza illazioni e critiche, con la coscienza del lavoro fatto e di una situazione ben diversa che a Madrid. Quindi, intervistato dalla radio tedesca Ard, chiarisce: il nostro paese "anche in futuro non avrà bisogno di aiuti dal fondo salva-stati". Ed in serata, conscio della delicatezza del momento, riesuma un cliché che sembrava ormai archiviato e convoca a Palazzo Chigi Alfano, Bersani e Casini per parlare di sviluppo e crisi. "Considero del tutto inappropriato che un ministro di uno stato membro della Ue commenti la situazione di un altro stato membro", risponde duro Monti a chi gli chiede di commentare le parole della Fekter (non nuova, rilevano fonti europee, a gaffe istituzionali come quella che costrinse Jean Claude Junker ad annullare una conferenza stampa finale avendo il ministro già anticipato tutte le notizie alla stampa austriaca). E mentre l'agenzia di rating Fitch definisce improbabile che Roma abbia bisogno di un salvataggio e fonti dell'Eurogruppo definiscono "totalmente falsa" l'ipotesi, rinnovando "fiducia e sostegno" a Mr. Monti, il premier italiano sposta i riflettori sul prossimo consiglio europeo, pungolando l'Europa perché faccia ciò che deve: assumere "decisioni operative e importanti per garantire crescita e stabilità finanziaria dell'eurozona con tutti gli strumenti". "L'Ue sta dimostrando, non sempre con la velocità che ci saremmo aspettati - è la critica elegante di Monti - buone capacità di attrezzarsi per gestire la crisi, ma occorre che rafforzi la sua governance e l'impegno politico per la crescita non a scapito della disciplina di bilancio pubblico". Ancora più esplicito il ministro dello Sviluppo, Corrado Passera, che rimarca come la reazione di fronte alla crisi sia stata forte da parte di tutti "ma quello che è stato un po' peggio del prevedibile e forse un po' da indignarsi è il comportamento dell'Europa che ha dimostrato di non sapere prendersi in mano e ha agito aspettando l'ultimo momento prima del dramma". Ma intanto Monti gonfia il petto d'orgoglio per il lavoro fatto dal suo governo e si prepara ad un tour internazionale tutto incentrato sulla difesa del binomio rigore-crescita. Già domani, il premier sarà Berlino per ricevere il prestigioso premio dell'European School of Management and Technology per la sua azione politica "fonte di ispirazione". Poi arriverà a Roma, il 14, il presidente francese Francois Hollande. Il 18 il premier volerà al G20 in Messico, il 22 la Capitale ospiterà la quadrilaterale con i premier di Italia, Germania, Francia e Spagna e infine l'appuntamento clou del Consiglio europeo del 28 giugno. In ogni sede Monti giocherà tutte le sue carte e si batterà per sconfiggere i pregiudizi verso il nostro Paese, nell'intima convinzione di aver compiuto i passi giusti perché l'Italia, anche in futuro, non debba ricorrere agli aiuti del fondo europeo salva-stati.

    Fonte:Ansa.it
     
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